Francesco (Ciccio) Antonacci

UN MONDO... UN AMORE
"La Ballata degli Alisei"

Esposto a Viterbo, Sala del Conclave - Palazzo dei Papi - 1988

Il Megaquadro dipinto da un singolo artista (olio su tela)
misura m. 70x3,50, superficie 245 mq.

“Presentazione di Francesco (Ciccio) ANTONACCI, pittore di Storie Universali”
a cura dell’ architetto Mario Novelli

I venti pannelli in cui si articola la rutilante ‘historia universalis’ dalle dimensioni di circa cm.350x350 cad., lungi dal costituire un’enfatica esagesi delle vicissitudini umane nel rapporto difficile con la natura e con la trascendenza, costituiscono un’autentica sorgente criptofigurativa che, con i suoi delicati simbolismi e le sue folgorazioni laceranti e prodrome di sintesi sovrumane riesce ad innescare un processo dinamizzato tale da riproporre lo sforzo dell’uomo proteso alla ricerca di sintonie con le scaturigini naturali e i valore ontogenetici. Gli squarci dirompenti nel cielo di corruschi sembianti immaginifici si ricompongono in un gioco di sfaccettati elementi pittorici. Le campiture velocizzanti, che ricordano lo strisciare del serpente, del corpo umano ferito, del languido umore di orgasmi d’amore, del sacrificio dinanzi all’ara pagana, puntano verso sfondi celesti e scaturiscono dal profondo dell’animo umano.le giostre che rincorrono il tempo e gli aquiloni che solcano l’aria sono la rappresentazione dell’anelito al sublime e la ricerca di spazi piu’ ampi. Le danze scandiscono lo spazio, coinvolgono lo spettatore ed esprimono la piu’ potente sintesi di materia e poesia, di forza naturale ed empito spirituale.
Il mega quadro di Antonacci e’ il segno della storia dell’uomo universale vissuto tra sogno e realta’.

 

MANIFESTO di Ciccio ANTONACCI
Montego Bay 1986-87

La sublimazione e’ un interessante processo chimico che consiste nel passaggio di un corpo solido, attraverso il calore, allo stato di vapore, e che nella sua successiva solidificazione nel raffreddamento lascia sul fondo tutte le scorie e le impurita’. Nel senso figurativo il sublime risulta di qualita’ purissima, distinto da elevazione o dimensione tanto da incutere rispetto e meraviglia: abbiamo pertanto la sublimazione intesa come purificazione e grandezza! Ogni vera espressione attiva della sublimazione astratta corrisponde alla cristallizzazione della materia sublimata. E questo e’ vero specialmente per l’artista.
Prendiamo il caso del pittore: da legname, pietre, tessuti, oli, carbone, setole, inchiostri ecc. l’artista, come e’ stato detto da un anonimo indiano circa sette secoli fa, “trae un profondo respiro di cieca fiducia da un inimmaginabile sorgente di certezza e su cio’ basa la sua proposta”.
Quante volte il pittore deve vivere una doppia vita, fare lavori diversi per procurarsi i corpi solidi, la materia con la quale esprimere il suo discorso! Io sono stato tra i fortunati. Appena terminati gli studi all’ Accademia di Belle Arti di Roma ho vinto una Borsa di Studio per Scenografia e ho potuto esplicare nel Teatro e nel Cinema una attivita’ che non era in conflitto con la mia arte. Ma qualsiasi siano i lavori che l’artista deve fare, anche i piu’ umili, non serviranno che a rafforzare la sua dedizione. Perche’, ricordiamolo, l’umilta’ e’ alla base di ogni vera sublimazione; e’ la pietra di paragone. L’arroganza, l’ipocrisia, l’egoismo non possono dare, nel migliore dei casi, che una pseudo sublimazione. La sublimazione e’ anche alla base dell’amore fraterno, universale. Consiste nel passaggio dall’amore egoistico a quello della famiglia, poi a quello per i propri amici e vicini per sublimarsi in quello per umanita’.Ed e’ per questo che ho voluto fare la tela piu’ grande del mondo; ho voluto attirare l’attenzione su un fatto di costruzione in un mondo stanco di distruzioni. Non dimentichiamo che l’arte e’ universale ed e’ forse l’anello di congiunzione piu’ fermo fra i popoli. Se questo mio lavoro, un lavoro di concentrazione e sacrificio(ma anche di sublimazione spero) puo’ far scaturire una scintilla d’amore nel mondo o anche soltanto un attimo di gioia, potro’ dire in tutta umilta’ di non aver operato inutilmente.

"Titani"  

"Danza tribale"
"La Caccia "
"Condors"
"Danza Propiziatoria"
"Danza della Fertilità"

"Aquiloni Cinesi "


"L'Ultima Cena"

"La Crocifissione"
"La Deposizione"
"La Risurrezione"

"Le Tre Caravelle"
"La Rivoluzione Francese"

"Danza Classica"
"Il Circo"
"Polo"
 

"Cricket"
"La Caduta del Muro
di Berlino"
"Calypso"

 

"Hibiscus"

…Mi venne quasi per gioco l'idea di dipingere il quadro più grande del mondo, o così mi sembrò allora. Sonia, la mia compagna, disse che era impossibile, che non avrei trovato lo spazio e che sarebbe stato un progetto costosissimo. Eravamo nella casa di Montego Bay, quell' Aprile del 1985, e stavamo ammirando dalla terrazza la stupefacente scena di mare, nuvole veloci, alberi splendenti di fiori e frutta che si arrossavano nel tramonto tropicale. Risposi che lo spazio era già lì, alle nostre spalle, nell'immenso salone col soffitto a pagoda e le vetrate che si aprono sulle foreste che scendono fino al mare…
“Il quadro sarà fatto a pannelli e qui posso lavorare su tre pannelli per volta, vaticinai, e sarò ispirato da tutta questa bellezza luminosa che ci circonda”
“Stai attento,” osservò Sonia. “I colori dei Tropici hanno intimidito anche grandi pittori 
Forse è una forma di timore verso l'ineguagliabile. E poi non c'è posto; i mobili dove li metto?”
(estratto dal Diario "Dipingendo il quadro piĆ¹ grande del mondo" - Edizioni Nuova Prhomos).

Ringrazio gli amici, architetto Ugo Benga, Giuseppe Maffessanti, Val Lo Bianco, Robert Pagano, Elisabetta, Giuseppe e Daniele Sabatini e le loro famiglie.
Uno speciale riconoscimento a Dawn Ritch, impareggiabile giornalista giamaicana.

 
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February 8, 2025